Mostre 2017


MOSTRE 2017

Red Dot Miami Art


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A cura di Serena Mormino


Laura Zeni omaggia il genio di David Bowie con la sua Arte più preziosa, con i suoi Profili Interiori in un gioco di intrecci spontaneo, come erano spontanee per lui note e parole.

“Per me la musica è il colore. Non il dipinto. La mia musica mi permette di dipingere me stesso…” David Bowie


Un gioco di profili colorati, intrecciati come pensieri, sentimenti, anima che nel costante gioco di pieni e di vuoti tipici di tali opere e messaggi, Laura Zeni rende vivi con il colore. Il colore per eccezione, l’anima inquieta in cerca di vita di Bowie, è il bianco dei vuoti, tutti da riempire… ed ecco che prendono posto gli stimoli, le vibrazioni della musica facendo nascere il colore. Il volto di Bowie, così come le sue note, viene ben delineato, arriva il successo, la soddisfazione dell’anima e la sua musica viene regalata al mondo, in un continuo scambio di esperienze.


E così come il colore è diverso, così il messaggio cambia, perché cambia l’anima di uno stesso artista in base al vissuto. I profili colorati generati dalla Zeni, con una sperimentazione pop 3D assumono ancora più coerenza… le note colorate del Duca suoneranno in eterno, perché il colore è energia ed, in quanto tale, inesauribile fonte di vita.

Cyclical Event


22 Luglio 2017

A cura di Serena Mormino

Museo del Parco di Portofino

Centro Internazionale di Scultura all’Aperto


Omini come fossero il DNA della sua anima e delle sue opere, come lettere a comporre una poesia di vita e di colore. Laura Zeni parla di misteri, miracoli e meraviglie con le avventure del suo personaggio Will, riportando grandi e piccini ad apprezzare il bello e l’importanza della semplicità insita in ognuno di noi, ma troppo spesso dimenticata o soffocata dalla società. Profili come contenitori di emozioni, di esperienze, pensieri, essenze della vita. Icone di un modo di comunicare di altri tempi, ove non ha importanza la velocità, bensì la capacità di dialogare senza parole, talvolta senza nemmeno sguardi o gesti, ma solo grazie all’intensità del pensiero che, in quanto energia, non conosce limiti, distanze, confini.


I profili di Laura Zeni delimitano, rendendoceli visibili e amplificano al contempo, gli spazi, i dentro ed il fuori, come a voler rendere trasparente il nostro essere al punto da permettere a chiunque di metterci dentro qualcosa, di leggere come e ciò che vuole. Specchi dell’essere della maggior parte degli individui della società attuale, vuota per volere dei media, del modo di comunicare… in realtà ognuno di noi spesso si sente perso dentro questo nuovo mondo ove crediamo di conoscere tutto e tutti e gli altri conoscono noi ed i nostri pensieri forse ancora prima di averli elaborati… Ed ecco che i pieni diventano vuoti e un corpo svuotato del suo essere viene oltraggiosamente riempito di pensieri ed immagini altrui con l’ignorante convinzione della conoscenza. E, invece, il mondo dovrebbe girare al contrario o, meglio, tornare a ruotare nel senso giusto. Allora rileggeremmo i profili della Zeni con il loro giusto nome, quello di Profili Interiori, dentro cui ognuno di noi è egoisticamente e giustamente nascosto… quell’essenza di ogni singolo che nessuno può rubare e mettere a nudo, in piazza, ma che è ben radicata nella nostra mente, nel nostro cuore, in ogni singola cellula… ed è così leggera non perché inesistente o inconsistente, ma perché forte e spirituale.


I profili scultorei della Zeni ci suggeriscono che ciò che è positivo e negativo non esiste se non per la somma di entrambi, perché non sempre più e meno si annullano, ma si possono anche unire perché noi siamo anche contrapposizioni, incoerenze senza le quali non saremmo veri. Ed è proprio nei vuoti delle sue sculture così eleganti e leggere che ritroviamo l’anima, quel complesso di energie che l’uomo non è ancora in grado di rendere visibile con semplici tratti, ma che può solo delineare di profilo appunto. Perché l’anima, a differenza della materia seppur perfetta, è intangibile ed immortale. I tratti sono come asessuati e privi di razza o religione, in continua mutazione e completamento spirituale. Zeni genera Cyclical Event, ove l’anima dell’intera umanità, forte e consapevole, continua a rinnovarsi, a rileggersi, a ruotare su sé stessa, intorno alla gente, nella natura, nella quotidianità circolare che, per quanto latitudinalmente e longitudinalmente in posizioni diverse, in realtà nel profondo è comune ad ogni essere vivente.


Tutto ruota, i pensieri, i corpi, il nostro stesso mondo, in un equilibrio magico e perfetto anche quando sembra tutto alterato e complesso… ma i momenti di apparente perdita di quell’equilibrio sono fondamentali, talvolta essenziali per mantenere invece proprio questo equilibrio e renderlo durevole quanto la nostra vita, se non eterno. E più la testa gira, più ci obblighiamo a cercare dentro di noi, a comprendere nel profondo ogni istante della nostra anima gettata troppo spesso nella confusione di migliaia di altri corpi, di altri pensieri ed equilibri precari che non ci appartengono. L’essenza di vita e di equilibrio è proprio la consapevolezza di essere in continuo movimento tra infinite anime umane, toccati dalla natura madre sovrana a cui non possiamo sottrarci e che non possiamo comandare a nostro piacimento, ma con cui è magia convivere. 


L’opera entrerà ufficialmente nella collezione permanente del Museo, accanto alle celebri opere di Alviani, Arman, Atchugarry, Angi, Beuyes, Bressani, Ceccobelli, Chiari, Cogorno, Corner, Costa, Cracking Art Group, De Molfetta, Depero, Dorfles, Fiume, Fontana, Galliani, Guttuso, Kosice, Marangoni, Marchegiani, Mondino, Patterson, Pignatelli, Polesello, Pomodoro, Man Ray, Rotella, Spoerri, M. Thun, Tolomeo, Vautier, Vigo, solo per citare alcune tra le oltre duecento opere presenti in questo prezioso scrigno di arte e natura. La collezione museale è in un continuo ed importante arricchimento, affiancando sempre più la tradizione artistica italiana e straniera del Novecento all’arte di questo nuovo millennio, in un luogo dove la natura, unica vera sovrana del mondo, ha generosamente e sapientemente creato un luogo di rara bellezza e fascino. L’intervento umano, in questo luogo incantato, difende la bellezza paesaggistica e culturale, offrendo al pubblico un’altra rara ricchezza… l’Arte.


Nel corso di più di vent’anni è stato creato un connubio talmente perfetto tra vegetazione ed espressione artistica, da renderle un’unica identità, dimostrando che l’Arte ha una capacità quasi divina e, quindi, il dovere di rendere omaggio alla vita.


- testo critico di Serena Mormino

Open


01 Settembre 20217

A cura di Paolo De Grandis e Carlotta Scarpa

Con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e della Regione Veneto

Organizzata da PDG Arte Communication

con la curatela e testi di Serena Mormino 



Open ripercorre la sua storia attraverso alcuni dei nomi più significativi dell’arte contemporanea che hanno partecipato a Open come Yoko Ono che presenterà in anteprima mondiale "Invisible People" un progetto dalla lunga elaborazione: una visione simbolica e metaforica del viaggio dei migranti, tra immaginazione e poesia per non dimenticare. Il ritorno all’Hotel Excelsior ed il ritorno di Orlan con un’installazione site specific basata su Le Plan du Film, una serie importante concepita nel 2001 alla ricerca di quello che Jean-Luc Godard ha chiamato “L'inverso del cinema”: un’opera sulla creazione di un film all’inverso partendo dalla comunicazione e dalla pubblicità di un’opera cinematografica, unici aspetti, in questa geniale finzione, che rendono il film reale. E ancora Igor Mitoraj, Luigi Ontani, Federica Marangoni, Marco Nereo Rotelli, Gianfranco Meggiato, Amin Gulgee, Ferruccio Gard e Marianne Heske che in occasione di Open 1999 fece viaggiare un enorme sasso di 4000 anni fa dal villaggio di Tafjord e che ancora oggi staziona al Lido di Venezia.


Una tappa, un punto d’arrivo e di ripartenza, più consapevole e più rigoroso, sempre in linea comunque con la filosofia curatoriale del suo ideatore Paolo De Grandis. Diversamente infatti da ogni altro evento a carattere annuale, dal quale ci si potrebbe aspettare sempre qualcosa di nuovo, Open propone la sua linearità e la sua integrazione, aspetti maturati grazie alla semplicità dell’idea di fondo ed al suo contesto espositivo a cielo aperto: territori di esplorazione, punti di scambio e di confronto, spazi coreografici spesso aperti alla loro stessa trasformazione, luoghi in cui il visitatore negozia, in termini sia fisici che mentali, i contenuti delle opere esposte.


Open costituisce un grande parco pubblico, un intreccio di natura e cultura, interno ed esterno, biologico e tecnologico, pittura e multimedialità, sintesi dei caratteri e delle tendenze contemporanee. In tal modo il territorio diventa un osservatorio privilegiato, come mostra l’organizzazione di questo importante evento che si proietta in una dimensione nazionale e internazionale. L'esposizione si avvale quest’anno della collaborazione curatoriale di Jon Hendricks per la partecipazione di Yoko Ono, Philippe Daverio per Giuseppe Verri, Luca Beatrice per Gianfranco Meggiato e poi ancora Chang Tsong-zung, Niilofur Farrukh, Tamara Li, Nevia Capello, Serena Mormino, Bianca Laura Petretto, Elga Wimmer, Umberto Zampini e Flavia Vago.


In occasione dell’inaugurazione sarà presentata la performance della giovane artista Reverie che con PourOntani farà una dedica a occhi aperti al Maestro Luigi Ontani che non prevede alcun tipo di ri-citazione/recitazione, artificio o espediente. Si tratta di necessità e di vita: i tableaux-vivants, i lavori dal vivo e soprattutto la viva eco di “VivArte”. Parallelamente Richard Humann presenterà Ascension che per OPEN 20 si arricchisce di nuove costellazioni che si sovrappongono a quelle già esistenti nel nostro cielo notturno. L’opera di Humann sfrutta con grande maestria la tecnologia: è sufficiente che lo spettatore rivolga lo smartphone o il tablet verso il cielo per godere di questo spettacolo di realtà aumentata.


Sarà inoltre indetta l’ottava edizione del Premio Speciale Arte Laguna che sarà assegnato ad un giovane artista selezionato dalla giuria del Premio Arte Laguna. Tale premio offrirà al vincitore la possibilità di figurare tra i finalisti del Premio Arte Laguna 2018 ed esporre nell’ambito del circuito organizzato dalla stessa associazione. Open con la forza di questa sua formula straordinaria contribuisce a modificare il tessuto di una città, rendendola piattaforma internazionale di opere a cielo aperto, per insegnare ad un pubblico stupito una nuova, involontaria, stupefacente fruizione dell’arte nella dinamica leggera di una passeggiata fuori da pareti e perimetri troppo connotati e contenitivi che poi muta nella visione il suo contenuto.

Passwor(l)d


Dal 13 Novembre 2016 al 12 Febbraio 2017

A cura di Fortunato D’Amico e Maria Flora Giubilei

Museo di Nervi

Galleria d’Arte Moderna di Genova

 

La Galleria d’Arte Moderna di Genova, uno dei quattro Musei di Nervi, ospita la personale dell’artista, a cura di Fortunato D’Amico e Maria Flora Giubilei, all’interno della rassegna d’arti 2016-2017 dal titolo “NaturaConTemporanea”. Attraverso un corposo nucleo di installazioni, opere pittoriche, collage e disegni, fra cui spiccano numerosi inediti pensati ad hoc per lo spazio espositivo, Laura Zeni entra in dialogo con le opere dei Maestri dell’Ottocento e Novecento delle collezioni museali, mettendo in luce analogie e differenze tra contemporaneità e recente passato.


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Giallo, Rosso… Noir


Dal 20 Dicembre 2016 al 29 Gennaio 2017

A cura di Vanna Mazzei e Barbara Pietrasanta

Colori dell’arte, colori del cinema

Anteo spazioCinema, Milano


La collettiva ospitata da Anteo spazioCinema coinvolge tredici artisti contemporanei invitati a riflettere sullo stretto legame tra arte e cinema. In mostra tre opere di Laura Zeni, realizzate a collage e acrilico su tela, con rimandi a soggetti e elementi d’ispirazione cinematografica, offrono l’originale interpretazione dell’artista sul rapporto tra le due forme espressive.

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